Programma elettorale
Layla Pavone Sindaca, Milano 2021
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II.Politiche sociali, sanità, povertà, cultura, sport, sicurezza, beni comuni

“Qualità della vita: la priorità per una Milano sostenibile”

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di Sostegno alle persone vulnerabili e Prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti. La Missione 5, Componente 2.1, Investimento 1.1 prevede investimenti articolati in quattro possibili categorie di interventi da realizzare da parte dei Comuni, singoli o in associazione (Ambiti sociali territoriali), quali: 

• interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriali ea supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità; 

• interventi per una vita autonoma e nelle proprie abitazioni delle persone anziane, in particolare non autosufficienti; 

• interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricovero in ospedale 

• interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso l’introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali.

 

II.I.
Salute

Riforma sanitaria (PNRR) applicazioni di rilievo comunale

 

La pandemia da COVID-19 ha dimostrato l’importanza della ricostruzione della sanità territoriale, smantellata di fatto dalla legislazione regionale applicata dal 2016 fino ad oggi. Milano dovrà far valere le proprie peculiarità nell’ambito del Piano generale di ricostruzione, in corso a livello regionale, anche considerando l’occasione rappresentata dagli investimenti previsti dalla Missione 6 del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza (PNRR). Per raggiungere questo obiettivo è necessario, operando in stretto raccordo con le istituzioni competenti e, in particolare, regionali: 

  • calibrare i distretti, che saranno costituiti quali articolazioni delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali, sui Municipi e far sì che questi ultimi vengano riconosciuti come punti di riferimento anche per la sanità territoriale, così come già accade per i servizi assistenziali;
  • concordare e coordinare con le università del territorio la dislocazione dei presìdi deputati alla formazione dei Medici di Medicina Generale all’interno delle Case della Comunità e degli Ospedali di Comunità previsti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
  • recuperare, dove possibile, gli edifici dimessi o sottoutilizzati per la creazione dei poli di riferimento territoriali.

Altre proposte di intervento: 

  • Promuovere attività formative e laboratori in tema di prevenzione relativamente alle dipendenze (tossicodipendenza, alcolismo, ludopatia) e in contrasto a bullismo e cyber bullismo.
  • Potenziamento degli Sportelli Psicologici a sostegno dei giovani nel post crisi pandemica.
  • Lotta all’obesità infantile: incremento dei seminari scolastici relativi ad una buona educazione alimentare.
  • Creazione e rafforzamento intorno a scuole ed università di zone smoke free, con la delimitazione degli spazi adibiti a fumatori.
  • Visita medica generale e confronto con psicologo gratuiti e annuali presso gli istituti scolastici.

II.II.
Assistenza anziani

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR In tema di Sostegno alle persone vulnerabili e Prevenzione dell’ istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti.

La Missione 5, Componente 2.1 prevede l’Investimento 1.1 che si articola in quattro possibili categorie di interventi da realizzare da parte dei Comuni, singoli o in associazione (Ambiti sociali territoriali), quali:

• interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriali ea supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità;
• interventi per una vita autonoma e nelle proprie abitazioni delle persone anziane, in particolare non autosufficienti;
• interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricovero in ospedale
• interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso l’introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali.

 

Sarà opportuno:

  • Migliorare e rinforzare il servizio domiciliare rivolto agli anziani
  • Istituire un servizio civile per giovanissimi al fine di aiutare la popolazione più anziana

II.III.
Persone con disabilità

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di Percorsi di autonomia per persone con disabilità. 
La Missione 5, Componente 2.1, Investimento 1.2 al fine di migliorare la capacità e l’efficacia dei servizi di assistenza sociale personalizzati. 
Prevede interventi volti a rinnovare gli spazi domestici in base alle esigenze specifiche dei disabili, trovando nuove aree anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali. 
Il progetto sarà realizzato dai Comuni, singoli o in associazione (Ambiti sociali territoriali), coordinati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e in collaborazione con le Regioni, L’investimento fornirà alle persone disabili e vulnerabili dispositivi ICT e supporto per sviluppare competenze digitali, al fine di garantire loro una indipendenza economica e la riduzione delle barriere di accesso al mercato del lavoro attraverso soluzioni di smart working.

Sarà inoltre opportuno:

  • Realizzare prioritariamente il piano attraversamenti e le indicazioni del PEBA per l’eliminazione della barriere architettoniche su tutto il territorio comunale
  • Completare la rimozione delle barriere architettoniche in tutte le fermate della Metropolitana
  • Rivedere la norma sull’accesso ai pubblici esercizi (già in Regolamento Edilizio e raramente implementata)
  • Sportello unico per persone disabili
  • Coinvolgimento dei soggetti disoccupati nei lavori socialmente utili

II.II.
Persone senza fissa dimora

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di Housing temporaneo e Stazioni di posta al fine di aiutare le persone senza dimora ad accedere a una sistemazione temporanea, in appartamenti per piccoli gruppi o famiglie, offrendo anche servizi integrati volti a promuovere l’autonomia e l’integrazione sociale. La Missione 5, Componente 2.1, Investimento 1.3 prevede investimenti articolati in due categorie di interventi: 

• Housing temporaneo, in cui i Comuni, singoli o in associazione, metteranno a disposizione appartamenti per singoli, piccoli gruppi o famiglie fino a 24 mesi e attiveranno progetti personalizzati per singola persona-famiglia 
• Stazioni di posta, ovvero centri che offriranno, oltre a un’accoglienza notturna limitata, ulteriori servizi quali interventi sanitari, ristorazione, orientamento al lavoro, distribuzione di beni alimentari, ecc.

La nostra città ha visto moltiplicarsi negli ultimi anni la presenza di persone senza fissa dimora che dormono e bivaccano per le strade, sotto i portici anche delle vie del centro. Nel rispetto delle scelte di vita di ognuno occorre peraltro garantire il soddisfacimento dei bisogni essenziali. Ed una vita dignitosa a tutti, dando la possibilità di affrancarsi da uno stile di vita che non sempre corrisponde ad una scelta deliberata.

II.III.
Politiche abitative

La casa: un diritto primario

 

A Milano continua la crisi delle case popolari e gli sfratti raggiungono il record di + 600%. Sono passati in un anno da 410 a 2.845 nel 2018 e il Comune risponde solo al 3,4% delle 25.000 famiglie in attesa di casa popolare. Nella Milano che non luccica, aumenta la popolazione a rischio povertà, il 14 % dei residenti. 23.11.2020 Corsera L’intervenuta emergenza pandemica ancora in corso, indica alcuni punti chiari, urgenti e coerenti, di intervento improrogabile, come obiettivi da conseguire per il nostro programma:

  • Un piano rapido di risanamento e recupero del patrimonio e se necessario di nuovo edificato senza consumo di suolo. In questo clima di urgenti provvedimenti di alleggerimento fiscale per contenere la crisi e il rilancio dell’economia, non può che partire da una forte iniezione di risorse che devono essere ricavate da tre specifiche fonti: 
    • utilizzo massiccio e immediato del provvedimento dell’Eco Bonus 110% per ristrutturazione ed efficientamento energetico degli edifici con effetto certo di ricaduta positiva sul piano del lavoro e dell’inquinamento urbano. Le mozioni presentate in Comune attraverso i nostri Portavoce in Comune e Regione, su proposta del GDL Casa di Milano, sono già state approvate all’unanimità. 
    • Esenzione e abolizione permanente dell’IMU per parte di alloggi ERP che oggi sono ancora soggetti a tassazione. 
  • E’ sempre più urgente coordinare la gestione del patrimonio pubblico abitativo presente sul territorio di Milano (Aler e Comune) tramite lo svolgimento in forma associata di funzioni e attività ridondanti come forniture, servizi, burocrazia. Queste azioni di razionalizzazione garantiranno ‘economie di scala’ da poter reinvestire nel settore, in maggiori servizi e offerta. 
  • Reinserimento generalizzato dei custodi in tutti i caseggiati pubblici con assunzioni da subito e formazione dei soggetti prescelti, senza eccezioni nè dilazioni; questo è l’unico presidio efficace, di prima linea, contro l’abusivismo e il degrado nell’uso del patrimonio ERP. 
  • Potenziare da subito le agevolazioni per il canone concordato attraverso l’Agenzia Abitare aumentando il fondo disponibile e i tempi di copertura del canone non pagato per morosità incolpevole da garantire ai proprietari. Il finanziamento deve essere anche alimentato, come già avviene in molte città europee, attraverso le sanzioni da comminare ai proprietari che mantengono sfitti, a volte per anni, appartamenti od interi edifici.

Questi provvedimenti uniti all’abbandono, almeno per una lunga fase, dell’attuale programma di finanziamenti per l’housing “privata” sociale, dirottandoli sull’Edilizia Residenziale Pubblica, possono avviare un processo di risanamento della cosiddetta emergenza abitativa, che in seguito alla tragica pandemia n corso non potrà che aggravarsi. Infatti in Lombardia sono 30.682 le richieste di esecuzioni di sfratti nel 2019, di cui 16.513 solo a Milano, esercizi commerciali a parte, il dato 2021 sarà ancora peggiore. 
La situazione è allarmante e resa ancor più grave dalla mancanza di scadenza della crisi economica derivante dalla pandemia che potrebbe condurre a conflitti sociali difficili da gestire se non pianificate le risposte alle necessità per tempo. 
La “Carta dei Servizi” organizzata dalla Direzione Politiche Sociali del Comune di Milano, predispone in circa 200 pagine ogni possibile intervento desiderato e, a leggerlo, c’è da dichiararsi fortunati a vivere in questo comune. Purtroppo però, a fronte di questa ampia e completa offerta di servizi sociali, troppo poco è il personale del comune che vi lavora a tempo pieno, molti servizi sono disponibili solo a part-time lunedì/venerdì; troppo è demandato a cooperative, associazioni, ecc. per servizi che sono spesso sottodimensionati, con tempi di attesa anche di 30 giorni e con scarso controllo da parte del Comune sul loro operato.

Il Terzo Settore, le cooperative, le associazioni, le fondazioni, ecc. sono così utilizzati per demandare a terzi ciò che è responsabilità e competenza dell’amministrazione comunale (pubblico), trasformandoli da collaboratori privati aggiuntivi a risorse impropriamente decisive in un processo già noto e strisciante nella Sanità, di privatizzare e mettere a profitto qualunque settore depauperando le competenze, entrate proprie del servizio pubblico. 
Nel 2019 per tutta la città, nove Municipi, i custodi sociali comunali ammontarono a 21 unità e gli assistenti sociali a 260. Le nuove povertà generate dalla pandemia, hanno esasperato e ancora lo faranno, le fragilità delle persone attraverso una crisi economica che si infiltra in tutte le sfaccettature umane peggiorandone le condizioni di vita. 
Non dobbiamo trovarci impreparati, vanno rivisti i parametri di quantità e qualità dei servizi sociali erogati dal comune per salvaguardare il diritto di ognuno di vivere decorosamente, per il tema di competenza, la casa, la salute, l’inclusione sociale e lavorativa.

Ciò è possibile attraverso: 

  • Il potenziamento in ogni quartiere periferico della presenza di centri pubblici e servizi operativi sul territorio. 
  • Centralizzazione progressiva dei servizi sociali al comune di Milano per garantire maggior efficienza e controllo sui medesimi, oltre che ampliarne le disponibilità. 
  • Assunzione di personale qualificato in funzione di un decisivo potenziamento dei servizi per ridurre le diseguaglianze in aumento. 
  • Utilizzare nei quartieri i percettori di RDC per lavori socialmente utili e farli divenire un riferimento per chi non lo percepisce, favorendone l’inserimento lavorativo. 
  • Presentare un piano dettagliato da far finanziare dallo Stato con il Recovery Fund aumentando in modo consistente e adeguato gli investimenti che attualmente il DUP prevede per il 2020 in 540 Mio/€ per spese correnti e 90 Mio/€ per investimenti. 

Alcune decisioni non possono essere prese in modo unilaterale dal Comune in quanto di competenza Regionale e Nazionale, ma proprio perché bisogna uscire da una gestione limitata e condizionata, dobbiamo affrontare i problemi in questa situazione di vera e drammatica emergenza rivendicando, a partire dall’Ente locale un cambiamento reale e urgente di indirizzo, peraltro realizzabile e di cui indichiamo obiettivi, risorse e modalità.

II.VI.
Lotta alle disuguaglianze di genere, sociali ed economiche

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione.
La Missione 4, Componente 1.1, Investimento 1.1 al fine di 
• Migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia 
• Offrire un concreto aiuto alle famiglie 
• Incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la conciliazione tra vita familiare e professionale;
prevede un Piano per asili nido e Scuole dell’infanzia e Servizi di educazione e cura per la prima infanzia. La misura consentirà la creazione di circa 228.000 posti di lavoro. I Comuni saranno direttamente coinvolti, accederanno alle procedure selettive e condurranno la fase della realizzazione e della gestione delle opere.

 
Per migliorare la condizione femminile e la conciliazione vita-lavoro

Il tasso di occupazione delle donne è di 18 punti percentuali più basso di quello degli uomini, il lavoro part time riguarda il 73,2% le donne ed è involontario nel 60,4% dei casi. I redditi complessivi guadagnati dalle donne sul mercato del lavoro sono in media del 25% inferiori rispetto a quelli degli uomini.
II peso del lavoro di cura dei figli, delle persone anziane non autosufficienti e delle persone con gravi disabilità, che grava sulle spalle delle donne e che è assolutamente sproporzionato fra i generi. Il 65% delle donne fra i 25 e i 49, con figli piccoli fino ai 5 anni, non sono disponibili a lavorare per motivi legati alla maternità e al lavoro di cura. La pandemia sta aumentando le disuguaglianze sociali. A dicembre 2020 gli occupati sono diminuiti di 101mila unità, questo crollo occupazionale ha fortemente penalizzato le donne: 99mila donne che sono finite disoccupate o inattive. In tutto il 2020 dei 444mila occupati in meno registrati in Italia in tutto il 2020, il 70% è costituito da donne. L’Italia continua a perdere posizioni nelle classifiche dei paesi che attuano la parità salariale. Le donne sono impiegate soprattutto nei settori dei servizi e quello domestico, spesso con contratti che danno poca sicurezza e stabilità, come il part-time. Per questo oggi sono le prime vittime sacrificali dei datori di lavoro, un fenomeno a cui nemmeno il blocco dei licenziamenti è riuscito a mettere un freno. Giuseppe Conte quando era Premier aveva dichiarato che il Governo era assolutamente intenzionato a utilizzare parte dei soldi del Recovery per potenziare i servizi pubblici di cura, a partire dagli asili nido che aiuterebbe a ridurre i forti divari di opportunità di cura ed educazione fra bimbi, che favoriscono la riproduzione e l’ampliamento delle disuguaglianze sociali, economiche e territoriali, alleggerire i carichi di cura che gravano sulle donne, favorendone una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e attivare una maggiore domanda di lavoro in un settore dove è più alta la presenza femminile.

E’ fondamentale:

  • lo sviluppo di un sistema che possa incentivare l’imprenditoria femminile, anche a livello territoriale, attraverso il supporto in termini di formazione sulle competenze digitali e piu’ in generale il cosiddetto “reskilling” che possa aiutarle nel potersi ricollocare nel mondo del lavoro, anche grazie agli interventi previsti ne PNRR. 
  • Garantire alle famiglie un servizio indispensabile per consentire lo svolgimento di attività lavorative pur in presenza di infanti in famiglia (es.: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia)
  • Diritti LGBTQ+: Per valorizzare le diversità come risorsa nel rispetto delle persone e dei loro diritti
  • Creazione di un tavolo di concertazione permanente tra le associazioni (LGBTQ+ ed altri) e il Comune di Milano (Assessorato Pari Opportunità)
  • Promozione di iniziative di sensibilizzazione sui temi dell’anti-discriminazione e della promozione di pari opportunità.
  • Partecipazione, con il coinvolgimento anche di altri soggetti pubblici e privati interessati, a bandi e programmi nazionali ed europei in materia di promozione di politiche antidiscriminatorie e di inclusione sociale.
Politiche di sostegno socio-economico: un’occasione di inclusione e crescita

Nell’ambito del Reddito di Cittadinanza i Progetti Utili alla Collettività (PUC) rappresentano un’occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari sia per la collettività:

  • per i beneficiari, perché i progetti saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti ed in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti presso il Servizio sociale del Comune o presso il Centro per l’impiego;
  • per la collettività, perché i PUC dovranno essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale e dovranno intendersi come complementari, a supporto e integrazione rispetto alle attività ordinariamente svolte dai Comuni e dagli Enti pubblici coinvolti.

Azioni di intervento: 

1. Approvare ed attuare i PUC (anche con l’apporto di altri Soggetti Pubblici e del Privato Sociale) nei settori culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo, e tutela beni comunali, 

2. Coordinare e monitorare i progetti posti in essere,

3. Implementazione del servizio dei lavori utili alla collettività