Programma elettorale
Layla Pavone Sindaca, Milano 2021
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I.Qualità della vita, ambiente, territorio, consumo di suolo, periferie

“Qualità della vita: la priorità per una Milano sostenibile” 
 

La  Lombardia  occidentale  ha  vissuto  negli  ultimi  settant’anni  una  crescita  insediativa  enorme   e,  purtroppo,  caotica  dovuta  solo  parzialmente  all’aumento  della  popolazione.  Sono  infatti gli  insediamenti  produttivi,  commerciali,  per  la  logistica  e  le  infrastrutture,  per  la  mobilità  e  il  trasporto, ma anche forme di edilizia speculativa, i fattori che hanno contribuito in gran parte alla  intensa urbanizzazione del territorio. 
Secondo  i  dati  Ispra  nel  2020  risultava  urbanizzato  quasi  un  terzo  del  territorio  della  Città Metropolitana di Milano. Si è creata quindi una conurbazione che travalica i confini del Comune e che richiederebbe una pianificazione e una gestione unitarie, su una scala anche più vasta di  quella  consentita  dalla  neonata  Città  Metropolitana.  Infatti,  una  seria  programmazione urbanistica del Comune di Milano non può prescindere ormai da una visione di area vasta nel cui ambito il territorio comunale di Milano deve essere considerato solo come uno dei tasselli, anche se quello tuttora più attrattivo.
La tutela della salute passa anche attraverso la cura e la salvaguardia del territorio, della natura e  dell’ambiente;  il  buon  governo  deve  promuovere  l’uso  sostenibile  del  suolo  in  quanto  risorsa strategica e non rinnovabile. Grande enfasi dovrà essere assicurata anche alla cura dell’assetto idrogeologico, in collaborazione  con gli enti appartenenti alle aree geografiche interessate Parallelamente,  il  consumo  di  suolo  rappresenta  un’emergenza  non  solo  per  il  territorio  del  Comune di Milano, ma anche per quello metropolitano e delle province limitrofe. Come è noto, la  disponibilità di suolo permeabile è essenziale per ragioni ambientali e per la tutela della salute degli abitati per i seguenti motivi: assorbimento di CO2, crescita di vegetazione che purifica l’aria urbana, drenaggio delle acque piovane, mitigazione delle temperature urbane. Per queste ragioni l’obiettivo di azzerare l’ulteriore consumo di suolo entro il 2050 va realizzato da oggi.
Un altro tema da presidiare con urgenza è quello della mobilità. Occorre muoversi in modo nuovo, passare dalla congestione alla diffusione. I cittadini al centro delle politiche per la mobilità e non più sanzionati o vittime.
Un assetto tradizionale, di tipo gerarchico, che tenda a privilegiare il centro storico rispetto alle periferie  e  il  Comune  capoluogo  rispetto  ai  Comuni  della  cintura  metropolitana,  origina  intensi  flussi di tipo centripeto che tendono ad aumentare nel tempo per il progressivo trasferimento di residenti dalle aree centrali a quelle periferiche a causa dell’aumento dei prezzi degli immobili e dei canoni di locazione nelle zone centrali, meglio dotate di servizi e di infrastrutture di trasporto (gentrificazione o, all’estremo, trasformazione dei centri storici in aree direzionali e a vocazione turistica e commerciale, pressoché prive di residenti). Questa tendenza, purtroppo, è in atto anche a Milano e deve essere contrastata per ragioni di opportunità sociale ed economica oltreché di sostenibilità ambientale. Infatti, da un lato suddivide il territorio urbano in aree privilegiate (per il lavoro, i servizi, lo shopping e il tempo libero) e quartieri dormitorio, dall’altro necessita di sempre nuove e costose infrastrutture per soddisfare la crescente domanda di mobilità. Un lavoratore che impieghi due ore per coprire giornalmente la distanza casa lavoro da porta a porta e ritorno, nell’arco di un anno spreca a questo scopo, un intero mese di vita. Ciò è insostenibile sul piano economico, sociale e ambientale Queste  proposte  trovano  senso  in  quanto  le  città  sono  particolari  ecosistemi  che accomunano  esseri  umani,  vegetazione,  fauna,  risorse  idriche  e  atmosferiche  in  proporzioni  diverse  da  altri  ecosistemi.
Esiste  quindi  un  metabolismo  urbano  analogo  a  quello  biologico  che  assorbe  risorse  per  la  crescita  e  crea  scarti  che  andrebbero  rimessi  in  circolazione  e  non  accumulati  in  eccesso. 
Le città rappresentano i luoghi del pianeta dove gli effetti e gli inconvenienti della crescente antropizzazione  si  manifestano  con  la  massima  intensità  e  richiedono  la  maggiore  attenzione  per contenerne le conseguenze negative. Anche il Comune di Milano e l’intera conurbazione milanese non si sottraggono a questa sfida. Periferie e centro città rappresentano parti di uno stesso complesso organismo e l’integrazione sociale e urbanistica diventano essenziali in questo contesto.
Occorrerà promuovere la collaborazione tra tutte le parti sociali delle comunità urbane affinché nessuno sia lasciato indietro e diventi parte integrante del metabolismo urbano. Dalla tutela dei  gruppi  sociali  più  vulnerabili  (bambini,  anziani,  persone  con  disabilità),  quelle  a  rischio  discriminazione di genere, i senza dimora e i rifugiati. Determinante sarà il contributo della scuola con le categorie degli insegnanti e degli studenti. Occorre affiancare alle conoscenze scientifiche di tipo accademico quelle provenienti dal basso, dalle comunità dei cittadini (citizen science). 
Infine,  l’utilizzo  di  energie  da  fonti  rinnovabili  rappresenta  una  concreta  opportunità  di investimento a disposizione dei cittadini e della pubblica amministrazione. Le spese sostenute per la riqualificazione energetica e per la ricerca dell’autonomia energetica degli edifici sono veri e  propri  investimenti  che  creano  un  ritorno  economico  certo  in  tempi  ragionevoli  attraverso  il   risparmio sui consumi. Per raggiungere tale obiettivo è necessaria la riqualificazione energetica degli edifici della città, in modo da ridurne le dispersioni energetiche e da valorizzarne le coperture per la produzione di energia rinnovabile.

I.I.
INQUINAMENTO

Occorre ridurre drasticamente e nel più breve tempo possibile l’inquinamento dell’aria, le cui fonti principali si possono rinvenire in: 

  1. elevato numero di veicoli circolanti;
  2. impianti di riscaldamento e lo spreco energetico;
  3. smaltimento dei rifiuti;
  4. consumo di suolo e dotazione di verde pubblico pro capite.

a. Per ridurre l’elevato numero di veicoli inquinanti circolanti 
Milano ospita quotidianamente, oltre ai veicoli dei residenti, un notevole numero di veicoli provenienti dall’hinterland per motivi di lavoro; per limitarne l’ingresso in città è certamente utile potenziare il TPL (Traporto Pubblico Locale) a basso impatto ambientale agendo anche sul territorio di città metropolitana, prevedendo parcheggi di interscambio strategici; parallelamente andrà incentivata e favorita la mobilità dolce soprattutto all’interno del contesto urbano; occorrerà quindi dotare la città di percorsi adeguati con intervento massiccio sulle strade, riducendo ove possibile la carreggiata, sfruttando i sensi unici di marcia, le zone 30, prevedendo parcheggi intercalati da insediamenti arborei ed applicando il modello delle self-expressing road per ridurre e rallentare la circolazione. Nei viali più trafficati si potranno creare corsie ciclabili in sede propria protette da infrastrutture verdi sia ai fini della sicurezza, sia quale barriera naturale dalle polveri sottili. Sarà opportuno valutare la rete infrastrutturale su ferro ai fini del suo sfruttamento per il trasporto merci creando adeguata logistica, riducendo al minimo indispensabile il transito dei mezzi pesanti che andranno sostituiti da mezzi elettrici di ridotte dimensioni; i grandi bus turistici potranno fermarsi alle soglie della città prevedendo un adeguato trasporto pubblico o navette rigorosamente non inquinanti.
In considerazione poi del recente corposo ricorso allo smart working sarà opportuno predisporre adeguati spazi per il near working nell’ambito dei quartieri della città.

b. Per ridurre l’inquinamento da impianti di riscaldamento e lo spreco energetico
Favorire l’applicazione della legge del 110% e degli altri strumenti finalizzati alla riduzione degli scarichi inquinanti, al risparmio ed all’efficientamento energetico degli edifici, rimuovendo ogni ostacolo burocratico a livello locale.; avviare politiche informative di promozione e diffusione della creazione di comunità energetiche e collettive.

c. Per migliorare lo smaltimento dei rifiuti
Promuovere la gestione non inquinante del ciclo dei rifiuti e l’economia circolare, riducendo al minimo lo scarto indifferenziato incentivando il riciclo ed il riuso; responsabilizzare i cittadini garantendo in tutti i luoghi pubblici e le strade la presenza di cestini per la raccolta differenziata al fine di ridurre il combustibile e le emissioni degli inceneritori.

d. Per arginare il consumo di suolo e aumentare la dotazione di verde pubblico pro capite 
La tutela della salute passa anche attraverso la cura e la salvaguardia del territorio, della natura e dell’ambiente; il buon governo deve promuovere l’uso sostenibile del suolo in quanto risorsa strategica e non rinnovabile. Il PGT (Piano di Governo del Territorio) e il regolamento edilizio dovranno muoversi sinergicamente dettando regole stringenti sul consumo di suolo; appare opportuno che prima di concedere permessi edificatori su nuovo suolo, si incentivi la riqualifica delle aree e degli edifici abbandonati. 
Occorrerà valutare i margini di sostenibilità di ogni progetto edilizio avendo come priorità la tutela ambientale. Il concetto di verde sarà declinato in termini di verde profondo e permeabile, distinguendolo dal verde quale mero arredo urbano. Si dovrà garantire la cura e l’incremento del verde urbano e periurbano affidando ad un organo terzo il controllo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico;
Le aree agricole e gli antichi cascinali andranno preservati e riqualificati in strutture che rispondano ai bisogni dei milanesi e del turismo (case vacanze per la scuola, gli anziani, i disabili).

I.II.
MOBILITÀ, TRASPORTI E VIABILITÀ

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di rafforzamento della mobilità ciclistica, considerato che:

  • Che il numero di ciclisti è in costante crescita dal 2013.
  • Che,  oltre  alla  diffusione  di  un  mezzo  di  trasporto  non  inquinante,  questa  abitudine rappresenta una fonte di indotto economico per 7,6 miliardi ogni anno.
  • Che con la pandemia il numero di ciclisti nel 2020 è aumentato del 20%.


La  Missione  2,  Componente  2.4,  Ambito  4,  Investimento  4.1  si  pone  l’obiettivo  di  facilitare  e  promuovere  ulteriormente  la  crescita  del  settore  tramite  realizzazione  e manutenzione  di  reti  ciclabili  in  ambito  urbano,  metropolitano,  regionale  e  nazionale,  sia  con  scopi  turistici  o  ricreativi, sia per favorire gli spostamenti quotidiani. La misura ha anche l’obiettivo di migliorare la coesione sociale a livello nazionale,

In tema Sviluppo trasporto rapido di massa 
La  Missione  2,  Componente  2.4,  Investimento  4.2  focalizzato  principalmente  sulle  aree  metropolitane delle maggiori città italiane si pone l’obiettivo di ottenere uno spostamento di almeno il 10% del traffico dalle auto private al trasporto pubblico.

In tema di Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica, considerato 
Che  Lo  sviluppo  di  mobilità  basata  su  veicoli  elettrici  rappresenta  una  rilevante  opportunità  di decarbonizzazione del settore, ma a oggi è molto limitata e incide per lo 0,1% sul totale dei veicoli.
La  Missione  2,  Componente  2.4,  Investimento  4.3  prevede  Per  raggiungere  gli  obiettivi  europei in materia di decarbonizzazione prevede un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030, per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici., di cui  13.755 in centri urbani, oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.
 

In tema di Rinnovo flotte bus e treni verdi
La Missione 2, Componente 2.4, Investimento 4.4 prevede l’acquisto entro il 2026 di 3.360 bus a basse emissioni. Circa un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane. Il rinnovo della flotta con autobus a basso impatto ambientale produrrà unaaccelerazione  dell’attuazione  del  Piano  Strategico  Nazionale  per  la  Mobilità  Sostenibile,  oltre al progressivo rinnovo degli autobus per il trasporto pubblico locale e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate.

Per una mobilità innovativa e sostenibile
  • Sviluppare un nuovo modello urbanistico noto come “città policentrica” che ci piace rinominare la  “città dei quartieri”, nel quale la domanda di mobilità (e quindi di infrastrutture pesanti per soddisfarla) viene ridotta dalla possibilità di fruire di opportunità di lavoro, di servizi e di socialità a poca distanza dalla propria residenza. Questo si traduce in minori costi di trasporto, minore inquinamento dell’aria, più tempo a disposizione per le attività extra lavorative, minore stress da pendolarismo e quindi maggiore produttività sul lavoro e, infine, meno incidenti stradali.
  • Favorire ed incentivare il near working (lavoro di vicinato), predisponendo adeguati spazi nell’ambito dei quartieri della città, anche in considerazione del sempre più diffuso ricorso 
    allo smart working: fuori casa, ma vicino a casa, al fine di ridurre al minimo gli spostamenti, 
    mantenendo il movimento sociale ed economico che ruota attorno agli uffici, valorizzando le aree e i comuni periferici, rivitalizzando il piccolo commercio di vicinato e la ristorazione dei bar. Il near working rappresenterà anche un’opportunità per il settore dell’edilizia a fronte della richiesta di ristrutturazione o ricostruzione di molti edifici esistenti creando una rete diffusa di strutture adatte a questo nuovo utilizzo.
  • Realizzare  una  rete  sostenibile  per  la  distribuzione  delle  merci  introducendo  un  concetto  innovativo di logistica. Occorrerà avvalersi di automezzi esclusivamente elettrici di piccole e medie dimensioni per la distribuzione capillare, dove possibile connessi con la rete di trasporto ferroviario tramite piattaforme intermodali.
  • Incentivare l’utilizzo di veicoli elettrici, in particolare da parte dei giovani, mediante il potenziamento dei parcheggi e delle colonnine di ricarica di fronte alle università e agli istituti scolastici.
  • Favorire  i  collegamenti  tra  le  periferie,  il  centro  città  e  l’intera  città  metropolitana  mediante  l’estensione dei servizi di car/bike sharing rivedendo gli accordi con i concessionari.

Immaginiamo una mobilità alternativa e più efficiente con:

  • mezzi pubblici più confortevoli, veloci, affidabili e meno inquinanti;
  • corsie  preferenziali  sempre  più  estese  e  scorrevoli  con  precedenza  agli  incroci,  per  rendere  più veloci ed efficienti i trasferimenti con i mezzi pubblici e con i veicoli non inquinanti;
  • percorsi ciclabili più sicuri, diffusi e diretti per una ciclo e micromobilità (monopattini elettrici) protetta e fruibile da tutti;
  • isole ambientali e aree pedonali diffuse anche in zone periferiche, per cambiare aspetto alla città, migliorando i servizi di prossimità e rendendo meno necessari gli spostamenti con mezzo proprio;
  • più diffuso, accessibile  meglio organizzato lo sharing;
  • distribuzione delle merci con una combinazione ottimale di mezzi più ecologici;
  • e un servizio a chiamata per i disabili fin tanto che i mezzi pubblici non verranno adeguati alle loro necessità.

La mobilità comunale, compatibilmente con le risorse, deve porsi come obiettivo la convenienza dei mezzi pubblici e dello sharing con una riduzione progressiva della tariffazione per fasce di reddito.
Non può diventare lo strumento per sottrarre risorse ai milanesi (che con la fiscalità generale e le sovvenzioni statali hanno già contribuito) attraverso aumenti dei biglietti, appalti in convenzione alle società di sharing, parcheggi a pagamento e multe frequentemente vessatorie

VIABILITÀ 
  • Isole ambientali diffuse in tutta la città costituite da “Zone 30” e aree pedonali nelle parti più centrali per ricreare nuove centralità e incentivare negozi e servizi di prossimità valorizzando aree di particolare interesse storico, artistico, commerciale o residenziale (come ad esempio Corso  Buenos  Aires  e  Corso  Vercelli)  che  possono  diventare  formidabili  poli  pedonali  a  vocazione commerciale.
  • Intervento estensivo di manutenzione ordinaria e straordinaria del manto stradale in considerazione dello stato di diffuso e inaccettabile degrado, comprensivo di un puntuale e tempestivo monitoraggio, in particolare delle piste ciclabili da cui dipendono per larga parte la sicurezza delle biciclette e dei monopattini;
  • Attraverso area B (Pollution e congestion area) sarà richiesto un contributo d’ingresso in città per i non-residenti proporzionale alla motorizzazione e al segmento dell’autoveicolo.
  • Tale contributo sarà a scopo, per finanziare i parcheggi d’interscambio modale. Con l’acquisto del  permesso  d’ingresso  annuo,  verrà  rilasciato  un  abbonamento  alla  città  annuale  per  l’accesso a tutti i mezzi di trasporto pubblico e la possibilità di parcheggio sulle strisce blu.
  • Abbattimento progressivo dei cavalcavia urbani per garantire una riqualificazione ma anche la realizzazione di corsie preferenziali e piste ciclabili di circonvallazione.
  • Realizzazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA).  Per censire e abbattere le barriere architettoniche esistenti, dagli edifici comunali a scuole, strade, fermate e stazioni dei mezzi pubblici.
TRASPORTO PUBBLICO
  • COVID: accesso contingentato per consentire il distanziamento, obbligo di DPI a bordo con distributori in corrispondenza delle principali fermate e sanificazione sistematica ad ogni capolinea garantendo sistemi di aerazione/ventilazione efficienti.
  • Soprattutto  in  un  periodo  di  forzato  distanziamento  è  fondamentale  effettuare  un monitoraggio, l’analisi dei flussi e un incremento della portata dei mezzi pubblici attraverso:
    Aumento della velocità di transito laddove possibile
    - Onda  verde  per  i  mezzi  pubblici  tramite  asservimento  del  sistema  semaforico  e  della segnaletica per dare priorità ai mezzi di trasporto pubblico. 
    - Estensione e completamento delle corsie preferenziali in continuità a partire dalla linea 90/91 e poi progressivamente per tutte le principali linee

    Capacità e flessibilità dei mezzi 
    - Conversione  progressiva  del  parco  mezzi  inquinanti  a  veicoli  con  emissioni  zero  e  sviluppo  di nuove linee filobus e mezzi di nuova concezione a minor impatto ambientale e maggior capacità (lunghi fino a 24 metri utilissimi per 90/91, 92, 56, 95), dalla struttura modulare in funzione dell’utenza nelle ore di punta; 

    Pianificazione e programmazione 
    - Supportare le aziende con più di 100 dipendenti nella diffusione della cultura e della pratica del mobility management, come strumento per migliorare la mobilità e gli spostamenti casa-lavoro per coordinare modalità e orari di lavoro differenziati (smart working) e strategie di mobilità efficienti, sostenibili e incentivate. (In applicazione a recente normativa nazionale del 2021 e Decreto Ronchi 27/3/1998 e DPCM Covid 13/5/2020; PSCL – Piani Spostamenti Casa-Lavoro entro il 31/12 di ogni anno come da DPCM 13/5/2020).

    Tariffazione 
    - Incentivazione dei parcheggi periferici d’interscambio comprendendo nella tariffa del servizio un biglietto giornaliero per tutti i mezzi pubblici. ʔ Più usi meno spendi: sconti progressivi man mano che l’utente aumenta l’uso combinato dei mezzi pubblici e in sharing e in funzione degli orari per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici fuori dagli orari di punta. 
    - Abbonamenti parametrati al reddito e gratuità per studenti minori, come concreto impegno per l’educazione ad una mobilità sostenibile. 
    - Eliminazione  del  privilegio  relativo  alla  tessera  annuale  Atm  che  attualmente  prevede  uno  sconto per i consiglieri comunali e municipali. ʔ “Mobility card” valida per pagare qualsiasi mezzo di spostamento (bus, metro, sharing ma anche  parcheggi  di  interscambio)  con  credito  prepagato  o  con  addebito  su  conto  corrente,  incentivando l’uso dei mezzi pubblici grazie alla semplificazione del pagamento.

    Qualità del servizio
    - Maggiore sicurezza, comfort e pulizia (videosorveglianza, sistema di climatizzazione/aerazione estiva e pulizia/sanificazione più accurata dei mezzi) ʔ In caso di frequenze > 10’ coincidenze garantite e frequenze cadenzate (a 15’, 20’, 30’)
    - Sistema di valutazione del servizio con segnalazione di problematiche/suggerimenti da parte degli utenti tramite App; 
    - Servizio anche nelle ore notturne con orari fissi; miglioramento dei bus a chiamata; estensione dell’orario di servizio della metropolitana previa opportuna sperimentazione; 
    - Maggiore  sicurezza  con  più  telecamere  e  agenti  su  chiamata  del  conducente  e  rilevazione  elettronica di check in/ check out (ingresso/ uscita) dei passeggeri sui mezzi di superficie con dispositivo di allerta controllori per disincentivare il fenomeno dell’abusivismo.

    Rotaia  
    - Piano pluriennale di estensione in periferia delle linee metropolitane e tramviarie per offrire una valida alternativa al trasporto privato pendolare. 
    - Realizzazione  prioritaria  delle  nuove  12  fermate  ferroviarie  cittadine  oltre  a  quelle  extra cittadine previste nel PUMS, che di fatto realizzerebbero una nuova linea metropolitana con costi minimi, utilizzando una infrastruttura già esistente in città.

    Bicicletta e bike-sharing  
    - COVID: collocazione di dispenser con gel disinfettante o guanti in corrispondenza degli stalli di sharing. E’ evidente che la ciclomobilità assume un’importanza cruciale in questa fase per garantire un’alternativa alla limitata portata dei mezzi pubblici e va quindi incentivata e resa accessibile a tutti i cittadini.
    - Estensione del Bike Sharing a pedalata assistita a tutta la città ed integrazione con il servizio di trasporto pubblico locale sia logistica che tariffaria
    - Orari più estesi e carrozze definite per il trasporto delle bici su tutte le linee del metro ʔ Sviluppo  della  rete  ciclabile  urbana,  non  in  modo  estemporaneo  improvvisando strisce  sull’asfalto  accompagnate  da  una  segnaletica  confusa  ma  garantendo  percorsi  protetti,  diretti, veloci e senza interruzioni e tortuosità su tutte le direttrici di scorrimento attraverso una rete diffusa e continua di piste ciclabili in sede protetta e a doppio senso di circolazione su entrambe le circonvallazioni e la loro integrazione con raccordi sicuri a Area ZTL e Isole Ambientali.
    - Realizzazione di “velo stazioni” diffuse e protette dai furti per una mobilità intermodale tra reti di trasporto pubblico e ciclabile e in luoghi di particolare interesse di aggregazione pubblica
    - Pianificazione metropolitana della rete ciclabile, collegando anche i comuni della cintura  ʔ Istituzione di un registro comunale delle bici tramite punzonatura per disincentivare i furti , con posizionamento nel telaio di chip rilevabili in radiofrequenza dalle forze dell’ordine e dai rivenditori autorizzati di bici  ʔ Incentivi  per  chi  utilizza  la  bici  nel  tragitto casa-lavoro  (bike  to  work),  concordati  con  le  iniziative dei Mobility Manager
TRASPORTO PRIVATO 

Scooter e moto  

  • COVID: in particolare in un periodo di difficile fruibilità dei mezzi pubblici, i mezzi a due ruote, per la loro capacità di snellire il traffico e per il minor impatto inquinante a parità di 
    motorizzazione assumono un ruolo strategico e ne va favorito l’utilizzo.
  • Accesso  libero  nelle  corsie  preferenziali  e  in  area  B  e  C  indipendentemente  dalla  categoria  euro  per  tutta  la  durata  dell’emergenza  con  una  progressiva  limitazione  accompagnata  da  incentivi, tesa a favorire un rinnovo del parco circolante in favore dei mezzi elettrici. Auto private
  • COVID: è inutile nascondersi che, con l’emergenza da Corona virus, per molti cittadini l’auto privata sarà il mezzo privilegiato per fare lunghi tragitti in città, in particolare durante l’inverno.
  • La doverosa considerazione è che NON tutte le auto private sono ugualmente inquinanti e che l’impatto sulle emissioni di particolato ma anche di anidridi dipende dalla motorizzazione ma ANCHE dal segmento e cioè dalla dimensione e dalla potenza dell’autovettura.
  • Attraverso gli accessi di Area B ma anche attraverso la tariffazione delle aree di sosta è possibile disincentivare l’utilizzo di veicoli inquinanti sovradimensionati a favore di veicoli di minori dimensione a minor impatto emissivo.
  • Tali tariffe dovranno risultare proporzionate alle fasce di reddito ed al numero di veicoli per nucleo familiare.
     

Car, moto e micromobility (monopattini) sharing 

  • COVID: predisposizione di procedure di sanificazione e di DPI a disposizione degli utenti. Dispenser  o  bustine  mono  uso  di  gel  disinfettante  o  guanti  con  distributore  anche  su monopattini e scooter elettrici in sharing. Procedure di sanificazioni quotidiane dei mezzi.
  • Omogeneità di trattamento tariffario e di diffusione dei mezzi su tutto il territorio comunale con meccanismi di redistribuzione dei veicoli sul modello del bike sharing
  • Graduale ritorno al car sharing pubblico ed estensione del servizio all’intera area metropolitana nel tempo per consentire una complementarietà con tutto il tpl e un calmieramento dei prezzi.
  • Tariffazione che tenga conto sia del tempo d’uso che della distanza percorsa per mitigare comportamenti scorretti sia da parte degli utenti, che tendono a viaggiare più velocemente per risparmiare, sia da parte delle società di sharing che tendono a rallentare le procedure per incrementare il guadagno. Se la tariffazione dipende solo dal tempo d’uso com’è attualmente, nei momenti di maggior traffico e cioè quando lo sharing risulterebbe più utile, il costo risulta eccessivo per l’utenza media.

 

I.III.
VERDE PUBBLICO

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di Tutela e 
valorizzazione del verde urbano ed extraurbano.
La  Missione  2,  Componente  4.3,  Investimento  3.1,  considerato  che  le  città  metropolitane  
sono ormai sempre più esposte a problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei 
cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, con evidenti effetti negativi sul benessere 
e  la  salute  dei  cittadini,  prevede  lo  sviluppo  di  boschi  urbani  e  periurbani,  prevedendo  di  
piantare almeno 6,6 milioni di alberi per 6.600 ettari di foreste urbane.

Più verde per far respirare Milano
  • Educare al valore del verde come presidio a tutela della salute e del benessere ambientale
  • Alberare il maggior numero di vie della città, a cominciare dalle grandi arterie di penetrazione. Non  solo  i  parchi,  ma  anche  il  verde  diffuso  di  modesta  estensione  (comprese  le  siepi) è  importante  per  la  qualità  della  vita  in  città,  la  salute  degli  abitanti  e  la  regolazione  del  microclima urbano (mitigazione delle isole di calore e assorbimento delle polveri sottili).
  • Censire le aree grigie, anche di dimensioni minime, e trasformarle in aree verdi valorizzandole con la collaborazione degli abitanti dei quartieri. Le aiuole e i fronti strada verdi non sono solo elementi  che  migliorano  l’estetica  delle  strade,  ma  tutelano  la  salute  assorbendo  le  polveri  sottili sollevate dal traffico veicolare. ʔ Valorizzare forme di agricoltura urbana: orti urbani, agricoltura sociale, orti verticali.
  • Salvaguardare da minacce speculative le aree agricole prossime alla città (parco agricolo sud Milano e aree agricole minori). ʔ Introdurre criteri di valutazione dei progetti edilizi avendo quale priorità la tutela ambientale, prevedendo una distinzione tra il concetto di verde profondo e permeabile da quello di verde quale mero arredo urbano.
  • Incrementare e migliorare il verde pubblico attivando Osservatori Municipali sul censimento e la gestione del verde (manutenzione ordinaria e straordinaria)
  • Censire gli alberi di pregio (def. Ex legge nazionale n 10/2013 e regolamento del verde)
  • Garantire la cura e l’incremento del verde urbano e periurbano, affidando ad un organo terzo il controllo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico.
  • Mantenere correttamente le nuove piantumazioni (irrigazione)
  • Garantire un rapporto armonico e funzionale tra verde e costruito
  • Tutelare  e  salvaguardare  le  aree  agricole,  con  rivalutazione/riqualifica  e  recupero  anche funzionale delle cascine/cascinali.

I.IV.
RISANAMENTO, CURA E RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni La Missione 2, Componente 4.2, Investimento 2.2 prevede la messa in sicurezza del territorio,  la  sicurezza  e  l’adeguamento  degli  edifici,  l’efficienza  energetica  e  i  sistemi  di illuminazione pubblica.

 

La riqualificazione del patrimonio: una sfida possibile 
  • Incentivare la riqualifica delle aree e degli edifici abbandonati mediante un’azione sinergica del PGT e del regolamento edilizio, con regole stringenti sul consumo di suolo che privilegino le azioni di riqualifica prima di concedere permessi edificatori su nuovo suolo.  
  • Preservare e riqualificare le aree agricole e gli antichi cascinali in strutture che rispondano ai bisogni dei milanesi e del turismo (case vacanze per la scuola, residenze per gli anziani, per i disabili). 
  • Provvedere ad un censimento dell’edificato pubblico e privato di Milano per calcolare il reale potenziale fotovoltaico delle coperture della città, a cui dovranno aggiungersi le aree adibite a parcheggi scoperti e quelle dismesse in attesa di nuova destinazione.  
  • Aggiornare il censimento degli edifici in disuso di tipo residenziale e non residenziale, di proprietà  pubblica  o  privata  per  valorizzare  questo  patrimonio  inutilizzato  o  sottoutilizzato  alleggerendo la pressione speculativa sui terreni ancora liberi. 
  • Rinnovare  l’edificato  e  puntare  sull’efficientamento  energetico  dell’esistente,  non pregiudicando  la  redditività  del  comparto  dell’edilizia  pur  nell’azzeramento  del  consumo di suolo.  
  • Semplificare e velocizzare le procedure amministrative per eventuali cambi di destinazione degli edifici. 
  • Adeguare il Piano di governo del territorio e il Regolamento edilizio ad una visione policentrica dell’urbanistica milanese, valorizzando le opportunità offerte dai finanziamenti straordinari europei del “Next generation EU” e potenziando le funzioni dei nove Municipi attraverso i quali  sarà  possibile  incoraggiare  e  valorizzare  la  partecipazione  diretta  dei  cittadini  alla  riprogettazione dei loro quartieri secondo canoni di vivibilità e inclusività.

I.V.
PERIFERIE INTERCONNESSE E CONFINE CON AREE AGRICOLE

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di periferie 
delle Città Metropolitane.
La  Missione  5,  Componente  2.2,    Investimento  2.2 prevede una pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città “smart” e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile.
Nelle  aree  metropolitane  si  potranno  realizzare  sinergie  di  pianificazione  tra  il  Comune principale e i Comuni limitrofi più piccoli con l’obiettivo di ricucire il tessuto urbano ed extra-urbano, colmando deficit infrastrutturali e di mobilità.
Gli  interventi  potranno  anche  avvalersi  della  co-progettazione  con  il  Terzo  Settore,  con  la  partecipazione di investimenti privati fino al 30%, con possibilità di far ricorso allo strumento finanziario del “Fondo dei Fondi” della Banca Europea degli Investimenti.
Obiettivo primario è recuperare spazi urbani e aree già esistenti allo scopo di migliorare la qualità della vita  promuovendo processi di partecipazione sociale e imprenditoriale. I progetti dovranno  restituire  alle  comunità  una  identità  attraverso  la  promozione  di  attività  sociali,  
culturali ed economiche, con particolare attenzione agli aspetti ambientali.

In  tema  di  rigenerazione  urbana, al fine di ridurre situazioni di Emarginazione e degrado sociale, la Missione 5, Componente 2.2, Investimento 2.1 prevede diverse tipologie di azioni, tra cui:
• manutenzione per il riutilizzo e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e strutture edilizie esistenti a fini di pubblico interesse, compresa la demolizione di opere abusive eseguite da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruzione e la sistemazione delle aree di pertinenza; 
• miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche attraverso la ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, con particolare riferimento allo 
sviluppo  di  servizi  sociali  e  culturali,  educativi  e  didattici,  o  alla  promozione  di  attività  culturali e sportive;
• interventi per la mobilità sostenibile. In questo senso e’ fondamentale poter restituire ai giovani  spazi  condivisi  come  ad  esempio  i  centri  di  aggregazione  che  soprattutto  post  COVID possono assumere un ruolo importante per mitigare il disagio giovanile dovuto al lockdown. Anche i parchi dei quartieri attrezzati con campi da basket e da calcetto e da  attrezzi  per  lo  sport  giovanile  possono  tornare  ad  essere  un  punto  di  incontro  e  di  aggregazione dei ragazze e delle ragazze nei quartieri.

In  tema  di  tutela  e  valorizzazione  dell’architettura  e  del  paesaggio  rurale,  per  valorizzare  l’attrattività dei luoghi e dei borghi antichi la Missione 1 – Componente 3:Turismo e Cultura prevede 
• All’ambito  2.1  un  programma  di  sostegno  allo  sviluppo  economico-sociale  delle  zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico. 
Le azioni si articolano in progetti locali integrati a base culturale.
• Saranno attivati interventi volti al recupero del patrimonio storico, alla riqualificazione degli spazi pubblici aperti (ad esempio eliminando le barriere architettoniche o migliorando l’arredo urbano), alla creazione di piccoli servizi culturali anche a fini turistici.
• Sarà favorita la creazione e promozione di nuovi itinerari (itinerari tematici, percorsi storici) e visite guidate.
• Saranno introdotti sostegni finanziari per le attività culturali, creative, turistiche,
• commerciali, agroalimentari e artigianali, volti a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.
• All’ambito 2.2 un programma per la tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale
• All’ambito 2.3 programmi per valorizzare l’attrattività dei luoghi: parchi e giardini storici al fine di migliorare la qualità della vita facendo leva sui beni culturali, e promuovendo, in particolare, una vasta azione di rigenerazione di parchi e giardini storici come “hub di bellezza pubblica” e luoghi identitari per le comunità urbane, nonché fattori chiave nei processi di rigenerazione urbana comunale. Si tratta di un intervento che per la prima volta ha carattere sistematico per:
• manutenzione, gestione e fruizione di circa 5.000 ville, parchi e giardini storici protetti;
• formazione di personale locale che possa curarli e preservarli nel tempo.

Il ruolo del decentramento amministrativo delle Municipalità deve essere rilanciato come “aggregatore” di socialità e di servizi al fine di ridurre il sovraccarico urbanistico e di traffico delle aree centrali, incrementando le relazioni tra i nodi insediativi urbani. Alle municipalità potranno essere attribuite ulteriori funzioni per un percorso partecipato con la cittadinanza   per la definizione degli assetti urbanistici.

Il Trasporto pubblico va ripianificato per la riqualificazione delle aree più esterne in armonia con le necessità delle popolazione e il decentramento.

Per evitare ghettizzazioni sociali e per fare in modo che la città sia più omogenea ed equilibrata e la comunità più unita e coesa servono investimenti, per arredi urbani curati, per verde attrezzato, per la mobilità pubblica facilitata a disincentivare la mobilità privata, anche nelle nuove forme della sharing economy, che deve arrivare a coprire l’intero territorio comunale. 

Occorre monitorare il mix sociale, garantire spazi diffusi per l’aggregazione e la cultura, tutelare il piccolo commercio di vicinato dalle infiltrazioni criminali e dalle concorrenze sleali, ritornare a dedicare aree per l’insediamento di piccole attività artigianali, ampliamento alla periferia delle aree ad esclusivo transito pedonale. 

Gli  spazi  pubblici  vanno  recuperati  (dove  esistenti)  o  costruiti  ex  novo  per  rinsaldare  i  legami  di  comunità: distretti d’arte, cultura, sport e tempo libero, co-housing, agricoltura sociale, orti urbani, food hubs, economia di comunione. 

La visione urbanistica della città dovrà riqualificare le aree e gli edifici (pubblici e privati) in disuso che creano degrado, favoriscono la microcriminalità e creano insicurezza e preservare dalla cementificazione le preziose aree verdi e agricole.

I quartieri più periferici vanno ripensati, non come localizzazione economica della Grande Distribuzione ma come luogo di contatto con la campagna sempre più attrezzata a rispondere alla domanda di nuovi servizi (aziende agro-ambientali con vendita diretta, agriturismi, fattorie sociali, sportive e per il tempo 
libero, maneggi, body farm, cliniche per animali, vivai, ecc.).

I.VI.
ASSETTO IDROGEOLOGICO

Per un equilibrio idrogeologico del territorio
  • Intensificare il coordinamento con i comuni a nord della città e con la Regione Lombardia al fine individuare soluzioni realmente efficaci, che non possono essere le vasche di laminazione a  ridosso  della  città,  in  materia  di  assetto  idrogeologico.  Il  territorio  milanese,  infatti,  è attraversato da tre fiumi (Lambro, Seveso e Olona) che, nonostante le piccole dimensioni potranno creare seri problemi alla città con l’intensificarsi dei fenomeni estremi di piovosità indotti dal cambiamento climatico già in atto. A ciò deve aggiungersi il fatto che il problema dell’inquinamento delle acque dei tre fiumi è ancora ben lungi dall’essere risolto.

I.VII.
POLITICHE ENERGETICHE

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di resilienza, valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei Comuni
La Missione 2, Componente 4.2, Investimento 2.2 prevede interventi per la messa in sicurezza del territorio, la sicurezza e l’adeguamento degli edifici, l’efficienza energetica e i sistemi di illuminazione pubblica

Per una riqualificazione energetica degli edifici della città 

  • Completare  gli  Attestati  di  Prestazione  Energetica  (APE)  degli  edifici  pubblici  per  poter disporre di un quadro preciso del loro “stato di salute” energetica  ʔ Favorire il programma di riqualificazione, in parte già in atto, attraverso misure come quella del 110%, fortemente voluta dal M5S. Snellire al massimo le procedure amministrative a 
    vantaggio degli interventi privati e avviare un piano di progressiva riqualificazione energetica degli edifici di proprietà comunale a cominciare dalle scuole. 
  • Favorire  la costituzione  di  mini  comunità  energetiche  (di  condominio  o  di  quartiere)  per  la  produzione  e  lo  scambio  di  energia  fotovoltaica,  come  previsto  dalle  direttive europee, promuovendo le mini smart grid (mini reti di scambio energetico locale) e modelli di peer to peer  energy  trading  (compravendita  di  energia  a  livello  locale),  incentivando  nel  contempo  l’adozione dei migliori sistemi di accumulo di nuova generazione.
  • Procedere ad un censimento dei tetti e delle coperture degli edifici milanesi, sia pubblici che privati, ad uso abitativo, commerciale ed industriale, per conoscere la superficie utile disponibile per l’installazione di pannelli o, in alternativa, per la realizzazione di “tetti verdi”. Sarà anche importante promuovere, in collaborazione con le associazioni di categoria, corsi di aggiornamento periodici rivolti agli amministratori condominiali sulla normativa in vigore. 
  • Potenziare l’attività dello Sportello Unico Edilizia come punto di riferimento amministrativo, per le riqualificazioni energetiche degli edifici, per rendere disponibile un rapido ed efficace orientamento delle pratiche. 
  • Potenziare  gli  Sportelli  Energia  con  personale  dedicato  creando  veri  Info  Point  di  quartiere  (o di Municipio), per offrire ai cittadini e agli amministratori condominiali informazioni rapide, esaurienti  e  aggiornate  sull’evoluzione  della  legislazione  in  vigore  e  sulle  opportunità  di  finanziamento agevolato rese disponibili dalla normativa nazionale, regionale ed europea. 

Per le superfici di proprietà pubblica: 

  • Installare  pensiline  fotovoltaiche  nelle  aree  di  parcheggio  pubbliche  scoperte  presso  le  
    stazioni di interscambio e di corrispondenza delle linee metropolitane e a servizio di impianti 
    sportivi.
  • Installare  pannelli  fotovoltaici  sulle  pensiline  delle  stazioni  di  superficie  delle  linee metropolitane  e,  previo  accordo  con  gli  Enti  competenti,  su  quelle  delle  stazioni della  rete  ferroviaria regionale e nazionale.


Per le superfici di proprietà privata: 

  • Incentivare  l’installazione  di  pensiline  fotovoltaiche  nelle  aree  di  parcheggio  scoperte  degli  ipermercati e supermercati e all’interno del perimetro di strutture produttive e commerciali. La  disponibilità  di  pensiline,  che  può  avvalersi  oggigiorno  anche  di  design  molto  piacevoli,  potrà  risultare  particolarmente  gradita  agli  utenti  consentendo  di  abbinare  la  funzione  di  raffrescamento delle autovetture in sosta a quella di produzione energetica sostenibile.
  • Valorizzare le aree dismesse per l’installazione di pannelli fotovoltaici. La Strategia Energetica Nazionale (SEN) prevede espressamente questa possibilità, anche temporanea, in attesa di una definizione urbanistica definitiva delle aree in questione, che può richiedere anche molti anni. L’analisi dovrà essere condotta di concerto con la Città Metropolitana anche perché le aree più interessanti sono situate parzialmente al di fuori dei confini del Comune di Milano.

I.VIII.
RIFIUTI

Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR In tema di Realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti
La Missione 2 – Componente 1.1 – Investimento 1.1 al fine di  1.  Migliorare  la  capacità  di  gestione  efficiente  e  sostenibile  dei  rifiuti  e  il  paradigma 
dell’economia circolare1.1.  Realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenticon la Riforma 1.3 prevede di fornire supporto tecnico alle autorità locali per raggiungere i nuovi obiettivi previsti dalla normativa europea e nazionale (ad esempio: 65% di raccolta differenziata al 2035, massimo 10% di rifiuti in discarica). Il MITE svilupperà uno specifico Piano d‘azione al fine di supportare le stazioni appaltanti nell’applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM) fissati dalla legge per le procedure di gara.

La riduzione dei rifiuti parte dalla responsabilità dei cittadini

Sebbene Milano abbia una buona organizzazione del ciclo dei rifiuti e sia al primo posto in Italia per lo sviluppo dell’economia circolare (fonte Cesisp, Università Milano-Bicocca), gli obiettivi nazionali di riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani al 65% entro il 2035 e di conferimento in discarica non superiore al 10%, previsti dal Pacchetto economia circolare della Commissione Europea, sono alquanto ambiziosi e non semplici da raggiungere e mantenere. 

Dagli  ultimi  dati  ufficiali  Ispra  relativi  all’anno  2019  Milano  ha  raggiunto  il  61,62  %  di raccolta differenziata. 

Molto va fatto anche per la riduzione degli sprechi e il riutilizzo delle risorse anche in considerazione del fatto che i rifiuti indifferenziati sono conferiti all’inceneritore Silla2, situato nella zona nord-ovest della città (Figino) e di proprietà di A2A Ambiente, del Gruppo A2A, che controlla la stessa Amsa. 

Occorre, pertanto, promuovere la gestione non inquinante del ciclo dei rifiuti e l’economia circolare, riducendo al minimo lo scarto indifferenziato, attualmente incenerito, incentivando il riciclo ed il riuso al fine di ridurre l’emissione di inquinanti in atmosfera da combustione rifiuti. 

È  necessario  responsabilizzare  i  cittadini  e  trovare  nuovi  e  ulteriori  percorsi  finalizzati  alla riduzione della Frazione indifferenziata.

Dagli  ultimi  dati  ufficiali  Ispra  relativi  all’anno  2019  Milano  ha  raggiunto  il  61,62  %  di raccolta differenziata. 

Molto va fatto anche per la riduzione degli sprechi e il riutilizzo delle risorse anche in considerazione del fatto che i rifiuti indifferenziati sono conferiti all’inceneritore Silla2, situato nella zona nord-ovest della città (Figino) e di proprietà di A2A Ambiente, del Gruppo A2A, che controlla la stessa Amsa. 

Occorre, pertanto, promuovere la gestione non inquinante del ciclo dei rifiuti e l’economia circolare, riducendo al minimo lo scarto indifferenziato, attualmente incenerito, incentivando il riciclo ed il riuso al fine di ridurre l’emissione di inquinanti in atmosfera da combustione rifiuti. 

È  necessario  responsabilizzare  i  cittadini  e  trovare  nuovi  e  ulteriori  percorsi  finalizzati  alla riduzione della Frazione indifferenziata. 

Si ritiene pertanto necessario avviare alcune nuove buone pratiche, tipo:

  • Promuovere la gestione non inquinante del ciclo dei rifiuti e l’economia circolare, riducendo al minimo lo scarto indifferenziato incentivando il riciclo ed il riuso. 
  • Garantire in tutti i luoghi pubblici e le strade la presenza di cestini per la raccolta differenziata 
  • Avviare la raccolta anche tramite il porta a porta di rifiuti elettrici ed elettronici tipo lampadine, pile, batterie oltre alla già attuata raccolta tramite i rivenditori. ʔ Avvio  anche  tramite  progetti  pilota  della  raccolta  differenziata  del  tessile  sanitario Valorizzazione del ruolo delle associazioni per la raccolta di alcuni oggetti salvabili dall’indifferenziato e vendibili tipo turaccioli in sughero, tappi in plastica altro
  • Facilitare  l’avvio  di  centri  di  quartiere  per  il  recupero,  la  riparazione,  il  riuso  e  lo  scambio  di  materiali e prodotti ancora utilizzabili. 
  • Sensibilizzare  la  popolazione,  in particolare  quella  giovanile,  ad  aumentare  la  pratica  del  riciclo e della raccolta differenziata mediante la promozione e attuazione di specifici eventi (es. olimpiadi di quartiere/istituto scolastico; iniziative specifiche nelle biblioteche, ecc.) e l’istituzione/potenziamento di Centri di Economia Circolare e del Riuso in prossimità di luoghi 
    frequentati da giovani.